Il Teatro Bandito-ETS propone una rassegna dedicata alla musica colta interpretata dal Teatro. Tre artisti usano linguaggi teatrali diversi (dalla clownerie, al teatro di figura, al mimo) per raccontare la Musica Classica in modo fruibile a tutti.
La Musica Classica fa paura! Essa invece racconta un linguaggio più vicino al nostro sentire di quanto crediamo, perché smuove emozioni ancestrali che fanno parte del nostro DNA culturale. In un’epoca dove l’immagine è il motore trainante della comunicazione, Teatro Bandito si propone di far ascoltare le persone attraverso gli occhi; usare un linguaggio che per il pubblico sia più facilmente riconoscibile per scardinare lo stereotipo della Musica Classica come qualcosa di inavvicinabile.
"Musica da Vedere" può essere una rassegna teatrale rivolta all'intera comunità o un percorso didattico rivolto alle scuole e adattato a fasce d'età consone allo spettacolo.
Gli spettacoli possono essere realizzati anche in luoghi non teatrali.
Se vogliamo far arrivare la Musica Classica a tutti: è importante poter andare da tutti.
Ispirato alle Quattro Stagioni di Vivaldi, Andrea Ruberti crea un mondo immaginifico dove il corpo da forma alla musica per raccontare una storia universale, come universale è la musica di Vivaldi.
In uno strano parco, c’è uno strano personaggio, seduto su una strana panca, accanto a lui uno strano albero esile e spoglio e uno strano ed enorme cestino dei rifiuti. Che cosa sta facendo? Apparentemente, niente, semplicemente attende. Il tempo passa e insieme a lui le stagioni. Ognuna di esse regala al nostro personaggio una piccola storia da vivere e raccontare: storie che non hanno parole, storie che vivono nella musica, nel corpo del nostro personaggio, negli oggetti che egli troverà in quel bidone dei rifiuti fuori misura, quasi fosse un baule magico. Danzerà con una farfalla e curerà un albero malato di tristezza in una fresca mattina di primavera, giocherà con una mosca dispettosa e incontrerà due pesci innamorati nelle profondità del mare, in un caldo giorno d’estate. Si prenderà cura di un simpatico animaletto in un pomeriggio d’autunno e incontrerà la bianca signora dei ghiacci in una sera d’inverno. Chissà, forse era proprio lei che stava aspettando…….
SSS!! è uno spettacolo poetico e divertente, adatto a un pubblico di tutte l’età, dai tre ai novant’anni che rispecchia in pieno lo stile dell’autore, basato sul mimo come tecnica corporea e il clown come personaggio teatrale, quindi è uno spettacolo che non segue un testo scritto, ma una partitura fisica coreografata sull’opera sinfonica di Antonio Vivaldi “Le quattro stagioni”, interpretata da autori diversi come: Riccardo Muti, Jacques Loussier e Max Richter.
Il violino è lo strumento classico per eccellenza, eppure Marta Pistocchi con questo spettacolo dimostra come la musica può essere un raffinato gioco divertente, come uno strumento possa portarti in altri luoghi, altre epoche, diventando insieme a lei il protagonstista di un viaggio nel mondo della musica d'inizio Novecento.
Un one-woman-show, uno spettacolo musical-teatrale ambientato nei raffinati locali d'un cabaret parigino degli anni '30: il "Grand Cabaret de Madame Pistache".
Un viaggio musicale condotto, suonato, ballato e interpretato da Marta Pistocchi, virtuosa violinista ad alto tasso comico. Con un violino, delle scarpe da tip tap, una loop station e un microfono, Madame Pistache da vita, corpo e voce a tutti gli ospiti del suo Cabaret: Django Reinhardt e la sua fenomenale orchestra swing, l'intero corpo di ballo con le sue affascinanti ragazze, e poi le attrazioni internazionali: la giovane ballerina di tip tap, la passionale tanguera di Buenos Aires, l'esotica danzatrice del ventre, Cab Calloway dal Cotton Club di New York, Edith Piaf, il Trio Lescano...
Un gioco surreale, uno spettacolo visionario coinvolgente, esilarante, poetico. Musica, danza e divertissement con un pizzico di seduzione e una vena di follia.
Il teatro di figura, senza parole, per raccontare l'anima di un'artista inarrivabile e di una donna come tante. Arie d'opera si intrecciano a brani di Paolo Conte, Tom Waits e la voce di Maria Callas... perchè solo la suggestione che la musica crea e i suoi silenzi possono entrare nel profondo dell'animo e descriverne i suoi lati più intimi.
Zeus, dio degli dei, consegna nelle mani di Euterpe, musa della musica, una voce che sarà la nuova primavera: Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulou.
La vita di questa creatura è ciò che succede quando a un dio sfugge di mano il proprio progetto creativo. Quando Zeus in persona si rende conto di aver realizzato qualcosa di troppo sublime per gli uomini, quando la creatura che egli stesso ha plasmato diventa più divina del divino, allora il gioco non lo diverte più ed è in questo istante che l’essere umano deve pagare il conto della propria perfezione… e una Musa non può farci granché; se non sottostare alle leggi divine e tentare di proteggere il dono affidatale con cura materna.
Maria Callas ha pagato il divino guizzo artistico con la solitudine di un’anima troppo delicata per reggere l’indifferente potenza degli dei e il gretto mondo dei mortali.
Un racconto per immagini che con delicatezza e ironia usa le tecniche del teatro di figura per narrare dell’anima di un’artista inarrivabile e di una donna come tante alla quale è stato consegnato un dono troppo grande per un’anima sola, ma che ha reso questo mondo migliore.